Scialatielli allo scarpariello

Per gli scialatielli, formato di pasta nato dalla creatività di un cuoco amalfitano negli anni ‘70, trovo bellissime entrambe le scuole di pensiero circa l’origine del loro nome.
La prima ritiene che derivi all’unione di due parole della lingua napoletana: “scialare” (godere) e “tiella” (padella), che già fa immaginare la succulenta di questo piatto;
la seconda sostiene invece che l’origine sia da attribuire al verbo dialettale napoletano “scigliare”, che significa scompigliare ed è riferito alla somiglianza di questa pasta con una chioma di capelli spettinati, come quando il vento ci soffia attraverso.

Per gli scialatielli (dosi per quattro persone):

500 g farina 00
200 ml latte intero
1 uovo intero
10 g Pecorino Romano
15 g Parmigiano Reggiano
8 foglie di basilico
5 g sale
5 ml olio e.v.o.
 
Tritare finemente al coltello il basilico, precedentemente lavato ed asciugato.
In una ciotola versare la farina ed unire l'uovo leggermente sbattuto, lavorando il tutto con l’aiuto di una forchetta.
Aggiungere il Pecorino ed il Parmigiano grattugiati, il basilico tritato e dopo aver aggiunto anche il latte a temperatura ambiente, poco per volta, cominciare ad impastare a mano versando infine l’olio extravergine d’oliva.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia e continuare ad impastare, sempre a mano, fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo: avvolgerlo con pellicola trasparente e lasciarlo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo lavorare l’impasto un pezzo alla volta, lasciando il resto coperto da pellicola per non farlo seccare. Su una spianatoia leggermente infarinata con semola, stendere l’impasto con un matterello a circa 5 mm di spessore.
Spolverizzare con ancora un po’ di semola la sfoglia e arrotolare entrambi i lembi verso il centro.
Tagliare l’impasto in anelli di circa 1 cm di spessore e srotolarli delicatamente con le mani, dovranno essere lunghi circa 13-15 centimetri.

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